Today is the day gun club


Se il metal aveva una peculiarità era quella di scavare nei miasmi del rimosso collettivo. Violenza, depravazione, razzismo, satanismo, tutto passato al setaccio di liriche da grandguignol, ritmiche forsennate e distorsioni che restituivano odio, amarezza, alienazione, rabbia, inquietudine e tristezza mixati alla perfezione. Steve Austin, deus ex machina dei Today is the day, incarnava tutto questo. Cresciuto a Nashville, patria del country ma anche ombelico dell’america rurale, in un contesto culturale che non era quello intellettuale metropolitano o universitario. Nel suo studio campeggiava in bell’evidenza un fucile, che il nostro non mancava di far provare a chiunque avesse deciso di avvalersi delle sue capacità di ingegnere del suono. Può suonare strano per noi “teneri” europei ma non per un americano medio, che, tutelato dal secondo emendamento della costituzione, è libero di comprare armi, senza alcuna restrizione in numerosi stati. Una legge del 1789 redatta nel contesto della rivoluzione americana che suona più o meno: “Essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, non potrà essere infranto il diritto dei cittadini di detenere e portare armi”. Due secoli dopo le cose erano degenerate, nessuno sa quante siano le armi attualmente in circolazione negli USA. Le armi che sono state acquistate dal 1899 sono più di 250 milioni. Purtroppo non sono beni che deperiscono rapidamente. Si sa pero’ che negli U.S.A. ci sono 1.200 costruttori di armi da fuoco e 284.000 negozi di armi. Ogni dieci secondi viene costruita una pistola. E tre quarti delle pistole costruite oggi sono semi-automatiche. I controlli sul porto d’armi (demandati al “Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms”, o A.T.F.) sono ridicoli paragonati persino a quelli sulle sigarette e sulle patenti di guida. I minorenni non possono entrare nei locali in cui si serve alcool, ma in compenso persino i genitori possono portare i bambini ai “gun show”.

Eppure, quando nel 1993, anno di uscita del primo album per i Today is the day, l’America vota massicciamente a favore della destra repubblicana, inverte anche di fatto la tendenza a controllare in qualche modo la diffusione delle armi da fuoco. L’opinione pubblica prende le parti di fatto delle milizie, dei suprematisti e delle street gang, di tutto un sottobosco violento che intende difendere ad oltranza il diritto di sparare. Tanto i governatori quanto Senato e Congresso, infatti, spronati dalle lobby oltranziste come la National Rifle Association, si danno subito da fare per abrogare le leggi che erano state approvate nei due anni precedenti.