Informazioni su thisisnotanexit

This is not an exit Una trasmissione radiofonica ideate da Matteo Ferrari in onda su radio Città del Capo 94,7 e 96,25 MHz, Bologna. “Questa non è una via d’uscita”. Con questa frase Brett Easton Ellis chiude American Psycho, un libro che suggella un era, I favolosi anni ’80 di Wall Street degli Yuppies, degli U2 sulla copertina di Time magazine, un decennio di forti cambiamenti sociali negli states e in Europa dove la musica doveva essere allegra. Beh, probabilmente se eri uno di quelli che stavano facendo soldi, Huey Lewis and the news erano la colonna sonora adatta ma se non ti andava o non potevi permetterti di seguire un MBA, la musica era ben diversa.

Lo skatepunk dei Pennywise

Anche in Italia verso la fine degli anni ’80 cominciarono a spuntare
piste per skateboard. Spesso erano costruite dagli skaters stessi, a
volte i comuni mettevano a disposizione i parcheggi delle piscine che
d’un tratto cominciarono ad assomigliare a quelli dei centri
commerciali americani visti nei film. Altra novità per un ragazzo
dell’epoca era la musica che s’irradiava dall’immancabile
radioregistratore a batterie sistemato in cima ad una delle due rampe.
L’insieme aveva una sua logica, gettarsi da una rampa di due metri e
mezzo sopra una tavola a rotelle sembrava qualcosa di assolutamente
autodistruttivo così come il punk/metal distorto che usciva dagli
altoparlanti. Non che l’inglese fosse masticato da molti, figuriamoci,
quello cantato o peggio urlato e mixato alle chitarre del tipico brano
hardcore. Poi vennero i Pennywise e ci insegnarono l’arcano idioma,
finalmente la voce era mixata in evidenza sopra le chitarre e i testi
sembravano tanti slogan con significati che un adolescente poteva
cogliere…


Fin dall’inizio dei tempi i bambini hanno trovato modi creativi di
costruire mezzi di trasporto personale. Nei primi tempi i cavalcavano
capre o pony.  Altre volte avrebbero costruito zattere o galleggiato
su tronchi e sarebbero andati ad esplorare i corsi d’acqua locali. In
inverno avrebbero costruire slitte e per scivolare giù per le piste
ghiacciate. Tutto questo fa parte del meraviglioso mondo del ”Do It
Yourself”. Nei tempi moderni i bambini hanno le bici, scooter e
roller-skate. Ma uno dei più influenti di tutti è lo skateboard.

All’inizio del XX secolo, le biciclette erano estremamente popolari, i
pattini a rotelle erano una valida ed economica alternativa. Tuttavia
i pattini erano piccoli e di scarsa qualità, quindi non era raro che
uno si rompesse. I ragazzi tagliarono a metà e inchiodarono ogni carro
con quattro ruote all’inizio e  alla fine di una tavola di legno. Poi
avrebbero montato una cassetta da frutta come manubrio per ottenere
uno scooter di fortuna. A volte li avrebbero guidare senza cassetta di
frutta. Questo, in sostanza, fu il primo skateboard.  Questo ebbe
enorme importanza negli anni a venire. Questi semplici scooter
fissarono le basi per una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre
la nostra cultura.

Cent’anni dopo, fare skate è diventato soprattutto una questione di
stile ma lanciarsi giù da una collina ai cinquanta all’ora su una
sottile tavola di legno è ancora una sensazione che può svoltare in
meglio la giornata più nera. I Pennywise erano la colonna sonora
ideale durante le scorribande nelle infinite lingue d’asfalto
californiane…