Straight Edge, una sottocultura…hardcore…

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La storia del termine “straight edge” all’interno della comunità hardcore/punk è stata decisamente più colorita e duratura di quanto non si aspettasse Ian MacKaye, il cantante dei Minor Threat, quando scrisse nel, 1981, i testi del brano eponimo, Straight Edge.

I’m a person just like you
But I’ve got better things to do
Than sit around and fuck my head
Hang out with the living dead
Snort white shit up my nose
Pass out at the shows
I don’t even think about speed
That’s something I just don’t need

I’ve got the straight edge

I’m a person just like you
But I’ve got better things to do
Than sit around and smoke dope
‘Cause I know I can cope
Laugh at the thought of eating ludes
Laugh at the thought of sniffing glue
Always gonna keep in touch
Never want to use a crutch

I’ve got the straight edge

Contro ogni aspettativa e anche ogni suo intendimento, questi versi non avrebbero soltanto fornito un’immagine in cui si riconoscevano decine di kid HCpunk che non si drogavano ma avrebbero anche fatto nascere negli anni ’80 un consapevole movimento straight edge diffuso in tutto il mondo, che ancora oggi resta una componente vitale della comunità hardcore/punk.

McKay ha sempre negato categoricamente di voler fondare un movimento. Il testo esprimeva il rifiuto di una dipendenza diffusa, una situazione che Ian e gli altri membri dei Minor Threat vivevano direttamente essendo a contatto con decine di altri gruppi Hardcore e dei loro fan, era il 1980, l’eroina si stava diffondendo a macchia d’olio tra la gioventù americana ed europea.

Sebbene il cuore dell’identità straight edge sia sempre stata l’astinenza da alcol, nicotina e classiche droghe illegali come cannabis, amfetamine, lsd eccetera, ci sono state notevoli varianti sulla portata del dettato “astenersi da inebrianti” o “vivere senza droghe”. Si sono tenuti parecchi dibattiti accesi sul consumo di caffeina, sull’uso di prodotti derivati da animali o sulla condotta sessuale. Spesso le polemiche ruotano attorno alle ragioni basilari della vita straight edge. Significa semplicemente restare “sobrio”? “Evitare crudeltà”? Essere “anticonsumisti”? Perseguire la “purezza morale”?straight-edge--large-msg-126068300683La politica del movimento ha conosciuto considerevoli varianti, dall’esplicita impostazione rivoluzionaria al puro e semplice conservatorismo, ma a dominare è stata quest’ultima tendenza, almeno agli occhi dell’opinione pubblica.

Anche l’impressione generale dello straight edge agli occhi di un militante politico è spesso stata negativa. Mentre il primo hardcore punk viene di solito elogiato per il suo impegno sociale, sia il movimento youth crew degli anni ottanta che quello vegano del decennio seguente hanno dovuto incassare parecchie critiche. Quelle rivolte al primo erano incentrate prevalentemente sui legami tra maschi (“fratellanza”, “branco di lupi”), sulla postura marziale (“genuino fino alla morte”, “inchiodato all’X”) e sulla mancanza di prospettive politiche, oltre alle vaghe rivendicazioni di “giovinezza” e “unità”, invece il secondo è stato contestato per la militanza bacchettona, per l’impegno ristretto ai diritti degli animali e alle tematiche ambientali e per il fondamentalismo etico che, nelle sue forme peggiori, ricordava le dottrine della destra cristiana con la condanna del sesso preconiugale, dell’aborto, dell’omosessualità eccetera.

Entrambi i movimenti sono stati accusati di essere maschilisti, violenti, intolleranti, e di non saper distanziare il dogma della sobrietà dalla tradizione moralista puritana. Queste immagini sono state ulteriormente confermate dai duri scontri tra giovani straight edge e gruppi rivali avvenuti a Salt Lake City, nello Utah, e Reno, nel Nevada, con feriti gravi e perfino qualche morto. Quando le polizie locali hanno etichettato la scena straight edge come una vera e propria “gang” i grandi mezzi di comunicazione ci sono andati a nozze.

Per tutti questi motivi lo straight edge è visto da molti attivisti radicali con una forte dose di scetticismo, spesso di disprezzo, e certe volte di ostilità vera e propria. Nonostante il carattere meno dogmatico e più sfaccettato dello straight edge contemporaneo, queste riserve rimangono forti.imagesPerò c’è sempre stato un “different edge”, un lato diverso: impegno nella lotta politica e a favore delle trasformazioni sociali, ma senza paraocchi, censure, belligeranza. C’è sempre stato un filone di cultura straight edge radicale e politicamente consapevole che è uscito allo scoperto in tante forme diverse.

Non c’è bisogno di specificare che il concetto di “radicale” è mutevole. L’aggettivo può far riferimento a persone che perseguono attivamente un cambiamento sociale fondamentale (radicale) per creare comunità libere ed egualitarie e mantengono una netta distanza dalle ideologie politicamente ambigue. Accumunato allo straight edge è anche il veganesimo, la cui eredità politica rimane dubbia.bth_straight-edgeStraight edge e politica radicale sono andati spesso a braccetto, così come altre forme di vita sobria o libera da droghe e politica radicale, dagli astemi anarchici andalusi agli attivisti del movimento nativo-americano che predicano l’astinenza sino agli artisti hip-hop consapevoli come Dead Prez.

Le scene hardcore punk, come quella rock, in generale, comprese quelle straight edge, sono sempre state prevalentemente maschili. Nelle società occidentali sono anche rimaste a maggioranza bianca, nonostante alcune notevoli eccezioni, vedi per esempio il documentario di James Spooner, Afro-Punk, del 2003.

A New york, alla fine degli anni ’80, rifiutare il conformismo basato sull’apparire, sul vestire alla moda e sull’idiozia come valore, poteva portare a far parte di una comunità Hare Krishna, ad essere vegetariano e a urlare il proprio disgusto in una band come gli Youth of Today. Sul loro calco si formarono i Gorilla biscuits, che prendevano a prestito il loro nome dal gergo utilizzato per identificare il Quaalude, un farmaco diffusissimo come stupefacente negli strati sociali più bassi della gioventù urbana. I giovani d’oggi, appunto, persone poco più che adolescenti che, fino alla generazione precedente, avrebbero avuto un ampio ventaglio di prospettive ma nel 1988 si vedevano presi da microgabbie come, ad esempio, il doversi indebitare per pagare gli studi universitari e dover pagare affitti via via crescenti, gonfiati dalla bolla immobiliare e dal processo di gentrification allora agli albori.Broken

La storia americana del movimento è stata ripercorsa di recente da Ross Haenfler nel suo libro Straight Edge: Clean-Living Youth, Hardcore Punk, and Social Change (2006), uno studio altamente consigliato a chiunque sia interessato al fenomeno.

Una superba storia dello straight edge da un punto di vista internazionale ce la fornisce il gruppo Point of No Return nel suo saggio Bending to Stay Straight, inserito in questo volume.

Fra i più importanti periodici punk ricordiamo:

“Maximumrocknroll” (mrr), dal 1982 a oggi: mrr, fondato da Tim Yohannan, resta la pubblicazione chiave per la comunità hardcore punk internazionale.

“Profane Existence”, dal 1989 a oggi: una delle principali voci del movimento anarcopunk, con sede a Minneapolis, Minnesota.

“HeartattaCk”, 1994-2006: durante i dodici anni d’esistenza ha rivaleggiato come importanza nell’underground HCpunk soltanto con mrr, ed è stata particolarmente popolare presso il pubblico politicizzato e con orientamento diy. Ha avuto un direttore straight edge, Kent McClard, fondatore della Ebullient Records, ma non è mai stata un progetto sXe.

“Punk Planet”, 1994-2007: sia come grafica che come contenuti ha gettato ponti importanti tra l’hardcore punk del diy e un pubblico più ampio interessato alla cultura underground.