Nipponoise!

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Ad un certo punto, situato temporalmente  nella metà degli anni ’80, in Giappone, molti artisti cominciarono ad estremizzare una forma musicale che a occidente si chiamava “noise” = rumore. Nasceva quello che qualcuno in occidente ribattezzò “nipponoise”.
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Oggi proveremo ad indagare come il noise sia nato da specifiche condizioni economiche e sociali in Giappone, quali relazioni aveva col punk, come si è distribuito geograficamente, come recuperarlo, quali metodi avevano i noisers per comunicare tra loro.
La costruzione del mito del Noise giapponese in Occidente passò per piccole etichette americane, come Skin Graft e Shimmy disc, con le conseguenti distorsioni (tipo gli estremismi sessuali e affini), queste distorsioni contribuirono poi la diffusione del Noise a livello globale enfatizzandone le connotazioni esotiche: “sono giapponesi, fanno roba estrema” divenne un’equazione largamente condivisa.
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Divagheremo anche sul background culturale più letterario e filosofico. Che si collega poi a determinate modalità delle “sette di moda”, al culto della giovinezza, alla sindrome della capsula, gli otaku etc
Ne parliamo in diretta questa sera alle 21 con Martina Raponi, autrice di “Strategie del rumore”