Orbital, acid act



Difficile dire cosa passasse in testa agli Spiral Tribe quando presero un soundsystem e lo portarono a Castlemorton in mezzo agli hippy per far suonare gente come gli Orbital. Forse che musica elettronica e acidi legavano, quello era già chiaro con la acid house. Infatti c’era un’altra questione grossa, quella del liberarsi dalla discoteca, a voler tracciare una storia, la club culture la devi prendere in considerazione. Visto che rispetto alle frasette e ai jingle della dance, la techno aveva la radicalità del suprematismo, per questo necessitava di contesti adeguati come le feste libere all’aperto, meglio conosciute come RAVE, che fino all’inizio degli anni ’90 non erano penalmente perseguibili. In quest’ottica il Criminal Justice and Public Order Act del 1994, è un incredibile caso di razzismo musicale nel suo proibire “eventi dove la musica include suoni pienamente o predominantemente caratterizzati dall’emissione di una successione di battiti ripetitivi”.

Con gli Orbital esploriamo appieno le atmosfere dei rave party inglesi che prosperavano alla fine degli anni Ottanta. Qui si respiravano le atmosfere costruite dalla musica electro e dal punk rock e proprio qui non si mancava di costituire una comunità che era anche politica, animata da idee e credo alla stregua della politica istituzionalizzata. E cogliamo allora  l’occasione per sottolineare la grande trasformazione in senso repressivo che fu indotta dall’approvazione della legge Criminal Justice Act and Public Order nel 1994: questo atto come indicò John Savage, autore di libri sul tema della cultura giovanile, introdusse un giudizio netto sugli stili di vita delle persone, particolarmente essendo volta ad azzerare alcuni aspetti della cultura alternativa. Si tratta di politici che legiferano giudicando gli stili di vita delle persone, e questo è un modo per fare le leggi. Una legge che è stata esplicitamente volta a sopprimere l’attività di alcuni aspetti della cultura alternativa, gli obiettivi principali sono gli squatters, le forme di azione diretta, gli ultras, i sabotatori delle battute di caccia alla volpe e i free party. Le sezioni che si riferiscono specificamente a feste o rave sono redatto in un clima di” chiaro panico morale a seguito del Festival di Castlemorton del 1992.

Il quinto mix del brano degli Orbital “Are we here?” è stato intitolato “Criminal Justice Bill?”. Si trattava di circa quattro minuti di silenzio…

Quando, nel 1990, approdarono a “Top of the pops”, la trasmissione musicale inglese più seguita dell’epoca, gli Orbital sdoganarono la musica delle macchine al grande pubblico. Il finto live, i due fratelli spinsero un pulsante e non fecero nemmeno finta di suonare, fece infuriare i produttori televisivi ma fu importante: l’aura sciamanica stava passando dall’istrione rock al DJ/produttore. Loro stessi passarono da pericolosi delinquenti coinvolti nella scandalosa pratica RAVE/ecstasy/radio pirata a fenomeno pop. I giornalisti che fino a poche settimane prima etichettavano la acid house come fenomeno para delinquenziale, da quel momento la incensarono…